La Procura di Roma ha archiviato il caso della morte di Luca Ventre, avvenuta nel 2021. La mamma della vittima chiede giustizia.
È trascorso oltre un anno dalla morte di Luca Ventre, il giovane italiano ucciso in ambasciata in Uruguay. Il giovane è stato strangolato a morte. La madre chiede giustizia alla Procura di Roma, che ha chiesto l’archiviazione del caso della morte di suo figlio.
“Sia conclusa l’indagine, vogliamo giustizia”. Sono queste le parole disperate di una madre che ha perso suo figlio. La vittima, Luca Ventre, era un imprenditore di 35 anni addetto alla sicurezza nel cortile dell’ambasciata italiana in Uruguay.
Le indagini
In seguito alla sua morte sono scattate le indagini, attraverso le quali sono emersi diversi dettagli, tra cui anche il nome dell’assassino, l’orario e la dinamica del delitto. Il tutto è emerso grazie alle telecamere di videosorveglianza a circuito chiuso poste all’interno della sede diplomatica italiana di Montevideo.
L’omicidio di Luca Ventre è avvenuto tra le 6.59 e le 7.35 di venerdì primo gennaio 2021. Da parte sua, la Procura di Roma giustifica l’archiviazione del caso appellandosi al fatto che l’omicida “non risulta essersi mai recato sul territorio nazionale”. Ciò significa che il colpevole non può essere arrestato dalle autorità italiane in quanto non ha mai messo piede in suolo nazionale.
La Procura poi ha aggiunto all’interno della richiesta di archiviazione: “Malgrado gli elementi probatori siano idonei a parere di questo ufficio a sostenere il giudizio, la responsabilità dell’indagato per il delitto in esame non risulta, almeno allo stato, nel nostro ordinamento procedibile, per assenza dell’indagato sul territorio nazionale”.
In questa situazione, mamma Palma Roseti non si arrende: “Non capisco perché a Luca si voglia negare il diritto ad avere giustizia e quindi si chieda l’archiviazione”. Sono queste le sue dichiarazioni in un’intervista a Today.it.